La pace è finalmente arrivata
La Pace finalmente è arrivata ma un’intera generazione di bambini pagherà il prezzo più caro degli orrori della guerra terminata da poco.
La guerra è stata una fucina di bambini-soldato. Sono bambini di 8-12 anni che venivano rapiti dai militari delle fazioni in guerra. Gli orfani, i bimbi separati dai genitori o quelli poveri decidevano spesso di imbracciare spontaneamente un fucile. Per loro poteva essere l’unico modo per sopravvivere. Gli altri bambini-soldato venivano reclutati con la forza per strada, nelle scuole, tra i compagni di gioco e mandati a combattere al fronte, a portare le armi, ad uccidere intere famiglie, ad incendiare case e,dopo il lavoro erano costretti, soprattutto, se si trattava di femmine, a prostituirsi alle voglie dei soldati.
Ogni bambino-soldato subiva il così detto “Battesimo del fuoco” che consisteva in questo: uccidere un famigliare, padre o fratello o sorella, ma spesso, la vittima preferita era la madre. Dopo aver fatto ciò sarebbero stati capaci di fare tutto. Poi la tragedia dei bambini, soprattutto piccoli, che nella fuga precipitosa perdevano i genitori o perché uccisi o perché fuggiti in foresta per salvarsi. Questi poveri bambini vagavano giorno e notte nei villaggi distrutti, in mezzo alle macerie ancora fumanti in cerca di qualche loro parente. Riconsegnare i bambini ai genitori era un’impresa difficile, molti, troppo piccoli per fornire dettagli utili alla ricerca dei famigliari senza contare che nelle zone rurali non esisteva nemmeno un’anagrafe. I bambini dispersi venivano consegnati ai campi profughi.
Durante la lunga guerra, tutte le parti in causa, secondo Human Right Watch, hanno usato bambini soldato e le stime riferiscono di 18.000 giovani di ambo i sessi.